Stamattina , tutte le classi del triennio, hanno partecipato in modalità on line all’incontro sul tema della legalità e lotta alle mafie ascoltando con vivo interesse la straordinaria testimonianza del Procuratore Pietro Grasso.
La Prof.ssa Paola Rossi, docente di lettere e storia dell’Istituto, ha così descritto l’evento:
Conversazione tra Pietro Grasso e gli studenti delle scuole superiori
Bello, utile e umano, profondamente umano. La conversazione di questa mattina, che Unisona e la Fondazione Conad hanno organizzato oggi 17 -11-2022, ha creato un ponte virtuale e digitale tra gli studenti, localizzati nei loro banchi di scuola, di moltissime città italiane, e Milano dove Pietro Grasso ha parlato dei suoi trent’anni di lotta alla mafia.
I trent’anni che ci separano dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio, pagine di storia contemporanea che noi docenti abbiamo vissuto, ognuno con la propria sensibilità, ma che per i ragazzi degli anni 2000 sono solo fatti storici. In queste due ore l’ex Procuratore nazionale antimafia e Presidente del Senato è riuscito a raccontare, non solo i fatti storici, ma ha messo in risalto il suo impegno e ruolo da protagonista del Maxiprocesso, oltre a far emergere i legami umani e di amicizia con Falcone e Borsellino.
Ha descritto le rinunce di una vita perennemente sottoscorta per sé stesso e per la propria famiglia, ha citato il suo libro “Il mio amico Giovanni”, per far chiarezza sull’importanza di continuare a parlare oggi del tema della lotta alla mafia, perché questa sfida non è un fatto individuale, ma una sfida che coinvolge diverse generazioni, classi politiche nonché l’intero Paese.
L’incontro è iniziato ricordando Don Puglisi e il lontano 15-9-1993, giorno dell’omicidio di questo uomo di Chiesa che “dava fastidio”, allontanando i giovani dalla strada e dalle mani dei mafiosi. Sottolineando che si può nascere in molti modi, per parto naturale, cesareo e parto per omicidio. Proprio la morte di Don Puglisi, nel giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, ha rappresentato una nuova nascita. Ha citato l’osservazione di Falcone quando sosteneva che per risvegliare le coscienze serve un omicidio esemplare, purtroppo solo così si ha il coraggio di non assumere un atteggiamento di omertà, riportando tutti a pensare al testo di Fabrizio Moro:
Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine.
Appunti di una vita dal valore inestimabile.
Insostituibili perché hanno denunciato il più corrotto
dei sistemi troppo spesso ignorato.
Ha raccontato le scelte del figlio, Commissario di Polizia, che si è ritrovato a proteggere Giovanni Brusca, lo scannacristiani, diventato collaboratore di giustizia, dopo una vita di ferocia e circa 150 omicidi sulle spalle, tra i quali Giovanni Falcone.
Infine, la testimonianza di Raphael Rossi che ha, in pochi minuti, fatto capire quanto sia importante saper far delle scelte, per non diventare dei collusi.
Le ore sono volate, ma il silenzio e l’attenzione dei ragazzi nella mia classe mi ha fatto riflettere su quanto sia stato utile far entrare nel mondo della scuola il mondo giornalistico e digitale, permettendo una lezione di storia contemporanea più esaustiva di un intero testo scolastico.
prof.ssa Paola Rossi