Con questa parola inizia un nuovo anno scolastico, non perdendo le buone abitudini artistiche. Giovedì mattina la classe 4E geometri, presso Il Fondaco, il centro culturale braidese che ormai dalla classe è considerato un’aula aggiuntiva, visti i numerosi percorsi ed incontri vissuti nell’arco dei quattro anni scolastici al Guala, ha incontrato l’artista Guido Persico, che sino al 27 ottobre prossimo venturo espone nella Galleria la sua mostra Resti composti.
L’incontro è stato ricco e proficuo per entrambi, la mostra è un ensemble di opere, che con certosina pazienza Guido assembla. I suoi lavori sono simili a collages creati grazie alla sovrapposizione di carta di recupero, che l’artista ha messo da parte a partire dagli anni ’80. Le carte le unisce le une alle altre, le incolla, le cuce, donando spessore, poi vi ricerca quello che per lui è il cantiere.
I suoi resti composti diventano piccole storie, caratterizzate da pochi e semplici simboli, una scala, una sedia, alcune sporadiche parole, stampate sulla carta terminale dello spessore assemblato. Decide in seguito se racchiudere il tutto nel plexiglass o se lasciarlo libero.
A volte nei fogli spunta una pianta, tuttavia ciò che non manca mai nelle opere sono i quattro pali, che uniti da un segno, creano un perimetro, uno spazio da decorare, che viene definito cantiere. Anche i colori sono essenziali, il bianco, il nero, ogni tanto l’ocra, prevale su tutto l’uso della cenere, materiale che allungato con l’acqua, o la colla diventa colore e materia.
La pratica artistica è una breve e lunga meditazione, proprio un kitai, un’attesa, una sospensione tra un gesto artistico e l’altro. Guardando i ragazzi e le ragazze muoversi nello spazio, li ho osservati, qualcuno ha fatto domande, altri hanno trovato assonanze tra un cantiere artistico e un cantiere edile, l’ordine, l’assenza dei colori, l’inizio di un lavoro…parole e pensieri si sono mescolati.
Terminata la visita siamo tornati a scuola e sono sicura che il loro bagaglio culturale si sia, ancora una volta, arricchito di una nuova esperienza, che ha donato loro una nuova consapevolezza che solo l’Arte può regalare. prof.ssa Paola Rossi